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20 Febbraio 2011 13:53  Nome: giusi
Intervento dal pubblico in disaccordo con don Michele su vari punti, uno dei quali : alla fine della mia vita, se per ragioni di salute la sopportazione è divenuta insostenibile, voglio poter decidere se voglio o no continuare a vivere, la vita è mia.
Don Michele, alla conclusione degli interventi : incredibile, in tutte le serate come questa, dopo aver approfondito questi temi, c'è sempre uno che si alza e sostiene di poter gestire la vita come vuole, incredibile !
no comment....

20 Febbraio 2011 12:02 Nome: lori
Ahi ahi ahi, se i teologi sono così, la distanza dalla Chiesa aumenta, con dispiacere !
Bioetica cattolica e laica in conflitto,la Chiesa, lo Stato e la Politica devono collaborare al raggiungimento del bene comune.
Aborto ed eutanasia i temi principali, la politica dovrebbe intervenire con leggi e regolamenti a protezione del bene comune, a regolare l'equilibrio tra diritti e doveri.
Temi delicatissimi, sofferti, laceranti per chi li vive, per chi li subisce, per chi si ritrova nella situazione disperata di decidere.
Ebbene, non una parola, non un'espressione di compassione o condivisione, solo un terrificante esempio teso a portare il consenso a ciò che il teologo dichiarava : " la povera Eluana Englaro che passeggiava in carrozzina al sole nel giardino, che sorrideva, e c'era chi la dichiarava morta ". Non ci sono parole per l'insensibilità di un prete di fronte a tale dramma umano, di fronte alla volontà strenuamente difesa da un padre lacerato da anni di compassione amorevole.
Eutanasia,non c'è spazio per la decisione finale soggettiva, la politica deve decidere e formulare leggi a difesa dei deboli. L' arbitrio del singolo è perso, la coscienza non è nominata !
Aborto,difficile prendere una posizione decisiva, il bambino proprietà dei genitori ? Essere umano,cioè solo un oggetto biologico o persona umana, in tutta la sua completezza ?
Negli Stati Uniti esiste la bioetica procedurale : per la pace sociale esistono tante opinioni, nessuno deve imporsi, ognuno decide per sè, nessuno stabilisce se è bene o male.
E' una questione privata o c'è bisogno di leggi a salvaguardia dei deboli ?
Ricerca scientifica, deve subire un controllo etico ?, la politica dovrebbe entrare come regolatore del bene comune ?
La scienza è spinta da interessi economici, da case farmaceutiche con grandi capitali, la politica dovrebbe regolamentare tutto ciò ?
Risposte introvabili, almeno per me, soluzioni approssimate sono quelle che riesco ad avere, personalmente, ma rilevo che le soluzioni a senso unico, ferree e chiuse, senza la compassione e la condivisione dei drammi umani, si scostano sicuramente da una mediazione cristiana nel senso più alto del termine, una mediazione che cerca di avvicinare le opposte posizioni e che cerca di sollevare gli uomini dalle miserie e dall'imperfezione che li contraddistingue. ma si sa che i teologi sono abili e disinvolti pensatori, carenti , forse, di amore materno per gli errori dei mortali.

09 Febbraio 2011 11:18 Nome: patty
Precarietà economica, misure di sostegno alla famiglia, secondo me i punti fondamentali su cui deve intervenire una POLITICA seria.
Le forme di sostegno alla famiglia sono ECONOMICHE e di PRESTAZIONI E SERVIZI nell’alveo delle politiche di Welfare (per tacere della più generale esigenza di ripensare i tempi e l’organizzazione del lavoro in relazione ai tempi e all’organizzazione della vita familiare). È un fronte decisivo, insieme ai servizi per l’infanzia, per le famiglie con figli minori quando entrambi i genitori lavorano, e l’introduzione della possibilità di "congedi parentali" fruibili da ambedue i coniugi.
In nome del principio di sussidiarietà e per corrispondere di più e meglio ai bisogni delle famiglie, lo stesso Welfare si fa sempre più comunitario e locale, affidato alle istituzioni decentrate dello Stato: alla legislazione regionale e alle POLITICHE LOCALI CUI SPETTA UN'ADEGUATA RETE DI SERVIZI SOCIALI , con la collaborazione del terzo settore, del volontariato, delle stesse famiglie che si autoorganizzano. Questo aspetto tocca anche il tema della scuola e della libertà di scelta delle famiglie nel campo scolastico.
Sarebbe sbagliato sottovalutare, per tutte le necessità sopra ricordate, il versante delle agevolazioni economico di base a sostegno delle famiglie con figli minori. La loro misura è ancora irrisoria, specie se rapportata al rilevante costo economico dei figli, pur se negli ultimi anni gli interventi monetari a sostegno della famiglia, considerati nel loro complesso, sono aumentati. Aumentati tuttavia più attraverso le detrazioni fiscali - per loro natura applicate a tutti i contribuenti con carichi familiari, quale che sia il livello di reddito - che non attraverso gli assegni familiari, il cui valore reale è invece diminuito nel tempo. Sono state nell’insieme risorse ingenti, erogate però a una platea tanto estesa quanto indifferenziata, col risultato di dare a ciascun nucleo familiare cifre modeste, inutili per chi non ne ha bisogno e manifestamente inadeguate per le famiglie meno abbienti. Gli assegni familiari sono un istituto a torto deprezzato, idoneo a introdurre quel principio di selettività tra le famiglie destinatarie che corrisponde al criterio dell’equità sociale e della lotta contro la disuguaglianza. E qui ci si imbatte in una controversia ideologica. È vero che il carattere universalistico dello Stato sociale - dunque il superamento di un suo approccio assistenzialistico-pauperistico alle situazioni di bisogno - rappresenta una preziosa conquista, coerente con lo sviluppo della coscienza dei diritti sociali di cittadinanza, ma il carattere universalistico del Welfare non esclude affatto la selettività nell’erogazione di talune prestazioni. È importante non confondere lo strumento (il Welfare) con il fine (la tensione all’uguaglianza sostanziale e la realizzazione di una migliore giustizia distributiva). Un equivoco che in tema di assegni familiari rischia di originare la convergenza di posizioni ideologiche tra loro ostili e insieme collimanti nel deprezzamento di quell’istituto.
Là dove le risorse rimangono limitate, occorre selezionare e concentrare gli interventi economici di sostegno alle famiglie, adottando criteri selettivi che facciano perno sulle condizioni di reddito e tengano conto del dovere etico e costituzionale della solidarietà sociale.
Con il federalismo e le difficoltà economiche in cui versiamo dove arriverà la politica per la famiglia ? e intanto i nuclei familiari tengono duro, o abdicano, o si fanno travolgere dall'onda degradante della società multimediale.

08 Febbraio 2011 10:14 Nome: I. Monetti 
Interessantissima serata quella di sabato 5 febbraio, terza serata dei SABATI DEL SOCIALE organizzata dalla Parrocchia di Malnate presso i locali dell'Ass/ne "LA FINESTRA. Tema della serata "Il ruolo della politica nell'ambito della famiglia". L'esperienza raccontata dai coniugi DIFAZIO ha messo in evidenza l'importanza della famiglia che, partendo da una necessità di riflessione individuale hanno individuato grazie ad un cammino di fede, un percorso di crescita e di affermazione del proprio ruolo di famiglia nel confronto e nella discussione in gruppi di riflessione e di proposta finalizzati ad arginare, a fronte delle crescenti difficoltà economiche e sociali, la deriva di valori a supporto del ruolo fondamentale della famiglia nella nostra società.
Nella loro relazione i coniugi Difazio, entrando nel dettaglio della loro esperienza, hanno evidenziato il ritardo della politica nel riconoscere nella cellula famigliare la prima comunità in cui cresce e vive l’individuo e di conseguenza la mancanza di normative e di interventi specifici.
Proprio su questo ultimo aspetto vorrei introdurre una mia breve riflessione.
Sulle politiche per la famiglia in Italia si è discusso molto, nonostante questo non si è mai individuato un percorso chiaro di intervento. Recentemente con la legge 328/2000 (legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) si è tentato di supplire alla carenza normativa incentrata sulla famiglia. La risposta è stata parziale, la legge prevede certamente un intervento nel sociale, finalizzando però l’attenzione sui singoli individui portatori di difficoltà in genere. Tra i limiti della 328 bisogna registrare anche il fatto che gli interventi sono erogati “nei limiti delle risorse del fondo nazionale per le politiche sociali” per cui, nessuna garanzia di continuità.( per il comune di Malnate per l’anno 2011 è previsto una riduzione di circa il 45% dei trasferimenti dei contributi per le politiche sociali.”sic”) Quello che manca inoltre, è appunto, la valorizzazione del nucleo famigliare inteso non come soggetto portatore di difficoltà ma come prima comunità associata per la crescita armonica dell’individuo necessaria di supporto e attenzione da parte delle Istituzioni, predisponendo piani di intervento specifici e risorse adeguate. Purtroppo l’attuale crisi economica limita l’evolversi di un dibattito capace di dare risposte e se a questo sommiamo l’indifferenza della politica ad affrontare il tema, dobbiamo ritenere che poche sono le speranze che la comunità famiglia assuma la necessaria centralità.
Questi limiti , queste difficoltà, non ci devono però ostacolare. L’esperienza raccontataci dai relatori, i coniugi Difazio, se accolta e condivisa, ci permette ancora di sognare in un futuro prossimo più attento alle tematiche familiari.

31 Gennaio 2011 23:04 Nome: Mariuccio Bianchi 
Pro veritate adversa diligere. Si tratta del motto del Cardinale Carlo Maria Martini, che possiamo rendere in italiano con: per la verità scegliere/amare anche le situazioni sfavorevoli.
Non è forse questo che molti di noi chiedono a coloro che dovrebbero svolgere un ruolo educativo o pastorale? E chi sono gli educatori ed i pastori? Tutti coloro, a mio modo di vedere, senza distinzione tra laici ed ecclesiastici che, usando la virtù cristiana della fortezza, più che quella della prudenza, come ho già scritto, denunciano, per il bene comune, gli aspetti eticamente negativi diffusi nella società di oggi. Tutti coloro che, con fermezza e con chiarezza dicono quando, dove, ma anche chi, nel caso dei potenti della terra, si allontana da comportamenti moralmente positivi. Un lettore parla di questioni legate alla bioetica, in particolare ai problemi d'inizio e di fine vita. Parliamo pure di questi, ci mancherebbe (e sabato 19 febbraio si affronteranno presso la Fondazione Don Gnocchi proprio i temi bioetici). Ciò che però, secondo me, oggi desta riprovazione sono i comportamenti legati all'individualismo più sfrenato, sotto forma di ricerca del facile guadagno e del piacere senza limiti, sotto forma del non rispetto delle leggi, cioè di norme condivise di convivenza; comportamenti offensivi non solo verso quello che chiamiamo un comune senso del pudore, ma soprattutto modelli sciaguratamente nocivi per le giovani generazioni. E tutto ciò è tanto più negativo se praticato dalle classi dirigenti, che calpestano in questo modo legge morale e costituzione (art 54), generando scandalo. Non dimentichiamo ciò che Gesù ebbe a dire a proposito degli scandali: E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per colpa del quale avvengono! Sarebbe meglio per lui che gli si legasse al collo una macina da mulino e si gettasse nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
La stessa Chiesa, pure nei momenti peggiori della sua storia, ha sempre trovato al proprio interno voci coraggiose che hanno gridato contro depravazione e corruzione etica, anche quando si trattava di inimicarsi sovrani e potenti della terra, consapevole peraltro dei rischi di persecuzione e di morte incombenti sui profeti. E' però auspicabile che tali voci non rimangano isolate ed a volte tollerate, in nome di un realismo politico eccessivo, ma che la riprovazione degli spiriti eticamente più sensibili sia fatta propria dall'intera comunità ecclesiale.
E che dire del mondo laico che, a partire dall'antichità (Grecia e Roma, Socrate e Seneca), fino all'età moderna (pensiamo a Kant) ha saputo esprimere messaggi elevati in campo morale? Non è che tra i laici, anche tra loro, oggi manchino voci e messaggi coraggiosi, all'altezza del momento preoccupante in cui stiamo vivendo?

31 Gennaio 2011 14:18 Nome: nicoletta 
Io ho partecipato alla serata di sabato. Devo ammettere che, conoscendo l'oratoria di Mons.Stucchi, mi ero un po' preparata all'idea di seguire un discorso 'sottile ed elegante' come dice <<sabato>>. E in effetti un po' così è stato. Ha posto domande, e ha dato risposte, poche.
Poi, a casa, mi sono andata a riguardare il bigino del cattolico-politico [MANUALE PER LA RIPRESA, di Mons. Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste], e ho capito in maniera più chiara ciò che forse Monsignor Stucchi #e la Chiesa# voleva dire.
A pagina 92 si dice: “tra un partito che contemplasse nel suo programma la difesa della famiglia fondata sul matrimonio ed il cui segretario fosse separato dalla moglie, ed un partito che contemplasse nel programma il riconoscimento delle coppie di fatto ed il cui segretario fosse regolarmente sposato, la preferenza andrebbe al primo partito. E’ infatti più grave la presenza di principi non accettabili nel programma che nella pratica di qualche militante, in quanto il programma è strategico ed ha un chiaro valore di cambiamento politico della realtà, più che le incoerenze personali”
Come dire [Vittorio Messori] << è meglio un politico disordinato nella vita privata ma che fa buone leggi, piuttosto che un politico irreprensibile nel privato che fa leggi contro i principi non negoziabili. Del resto il peccato più odioso per Nostro Signore, è quello dell' IPOCRISIA , presentarsi in un modo, ma poi avere una vita privata che va da tutt'altra parte.>>

Ora io mi chiedo:
Mettiamo che ci sia un presidente del consiglio che si dichiara fortemente anticlericale, a capo di un governo laico in una nazione poco cattolica. Mettiamo che ogni provvedimento di quel governo sia diverso da quello che avviene ora in Italia: la Chiesa paga l’ICI, le scuole cattoliche non hanno finanziamenti statali, nelle aule non ci sono i crocifissi, ecc.
Mettiamo poi che qualcuno riprenda con un telefonino quel Presidente del Consiglio mentre prende la comunione in una chiesa.
Andrebbe condannato il suo operato per ipocrisia?
Dovrebbe perdere voti perché nel pubblico fa un certo tipo di leggi e nel privato si comporta diversamente?
La coerenza tra pubblico e privato non è un valore assoluto? E l’ipocrisia?
Insomma sono confusa.


01 Febbraio 2011 13:57 Nome: anna
cara Nicoletta, temo che siamo in tanti ad essere confusi. Del resto mu pare confuso anche Missori nell'affermazione che hai riportato (forse dovrei leggere il testo intero per chiarirmi le idee): entrambe le situazioni che illustr mi sembrano macchiate di ipocrisia e, allora, chi scegliere? Pensando al bene comune si dovrebbe privilegiare chi ha a cuore buone leggi, ma che esempio offre? Ma è davvero indispensabile dover sottostare a dei compromessi? possibile che sia davvero così difficile trovare qualcuno che sappia offrire una buona immagine di sè e, contemporaneamente, dimostrare attenzione e cura per gli altri?
Adesso sono ancora più confusa!


01 Febbraio 2011 15:02 Nome: lia
Se non c'è ipocrisia credo che i comportamenti, i valori, le convinzioni private corrispondano a valori e comportamenti pubblici.
Le due cose vanno insieme, lo stile di vita privato e quello pubblico devono essere vissuti in modo unitario, come dice mons. Stucchi, la vita privata dissociata da quella pubblica è indice di ipocrita spirito di servizio.
Per me questo è il passaggio più interessante dell'esposizione di sabato sera.
Credo fortemente che il privato di un amministratore ci racconti quanto egli creda nei valori e in quali valori, quanto egli viva una relazione ricca e sincera con la comunità.
Mia nonna mi diceva, quando nell'adolescenza cominciavo ad essere interessata ai ragazzi : " se vuoi sapere molto di un uomo osserva come si comporta all'interno della sua famiglia, con quale rispetto tratta i suoi familiari " parole sante !


02 Febbraio 2011 11:52 Nome: lori
La dimostrazione è nei fatti. La Chiesa ha sostenuto Berlusconi difensore della famiglia, dei principi morali ( sulla carta ), della vita, contro l'eutanasia, contro l'aborto. Se nel privato la condotta del premier fa schifo, si chiudono tutte e due gli occhi e si tira avanti con chi sostiene, in pubblico, le tesi del clero.
Ora si sta tentando di sostenere Casini e di promuoverlo solo perchè il premier ormai è indifendibile e la Chiesa ci farebbe una magra figura, quindi tutti con Casini per non lasciare spazio ad un centro sinistra che non garantisce la difesa dei principi cattolici, figuriamoci, difendono i pacs ! orribile !
Se poi Bersani è uomo retto e incorruttibile, chi se ne importa, meglio un perverso che però condanna le unioni gay, che strumentalizza il caso Englaro, che difende la famiglia, se poi induce molte giovani donne a scegliere di usare il corpo come strumento di guadagno e come passepartout per il successo, la voce ecclesiastica si affievolisce e, perfino, tace !
Conclusione : meglio un degradante amministratore che protegge i principi cattolici, seppur nell'ipocrisia privata, che un integerrimo amministratore, nel pubblico e nel privato , ma che non garantisce le " buone leggi " care al Vaticano.
Non sono per niente confusa, l'ipocrisia è ben tollerata se il fine ne vale la pratica ( per la Chiesa, naturalmente ).


04 Febbraio 2011 17:59 Nome: Nicola 
ma vi rendete conto di cio' che scrivete ? come puo' un depravato, narcisista, e pieno di delirio di onnipotenza pensare di ergersi a protettore della morale cattolica ??
nel merito perche la Chiesa non dovrebbe pagare l'Ici per gli alberghi e i ristoranti (passi che cio' avvenga per oratori, ostelli caritas, etc.), perche' non dovrebero essere riconosciute le coppie di fatto ? (in fin dei conti nessuno vieta a chi crede nei sacramenti come il matrimonio religioso di continuare a vivere nella propria fede !), in poche parole anche se fosse l'Italia uno stato al 80 % cattolico (e non lo e' ) vi ricordo che l'Italia non e' uno stato confessionale;
e da ultio quando il Governo che e' in carica ha mai mantenuto le promesse elettorali per le famiglie , al di la'di meri benefici economici per il Vaticano )


05 Febbraio 2011 10:46 Nome: chierico
Cosa c'entrano le coppie di fatto? Chi non vuole il matrimonio religioso può ricorrere a quello civile.

30 Gennaio 2011 12:06 Nome: parola
Sempre il Cardinale Tettamanzi :
" Dai racconti dei mezzi di informazione emerge l'immagine di un paese "in preda a un litigio isterico permanente" che crea "ansia, straniamento e rassegnazione". "Media vecchi e nuovi - ha detto Tettamanzi -presentano un paese che sembra in preda a un litigio isterico e permanente. Personalizzazione, esasperazione, drammatizzazione e contrapposizione sono il 'sale' per il quale si tenta di dare sapore alla realtà. Questo modo di rappresentare la realtà, secondo Tettamanzi, finisce con il provocare nell'opinione pubblica sentimenti come "ansia nei confronti della vita quotidiana" oppure "una specie di straniamento dalla realtà", di rassegnazione.
Un prelato che si sforza di entrare nella dura realtà dei cittadini tutti, fedeli e non fedeli.

30 Gennaio 2011 11:56 Nome: parola
Il Cardinale Tettamanzi, ieri, a Milano : " Dalla classe politica ci si attende un comportamento esemplare nel pubblico e nel privato. Tuttavia quando questo non accade, all'informazione non si può chiedere di tacere, ma piuttosto di non lasciarsi contagiare da un clima avvelenato e da polemiche che distolgono l'attenzione dai bisogni reali delle persone. Così nel suo discorso rivolto ai giornalisti in occasione della festa del patrono San Francesco di Sales.
"Certo - ha detto Tettamanzi facendo riferimento alle vicende di cronaca politica di queste settimane, senza però mai citarle direttamente - nessuno chiede di tacere episodi, fatti, denunce, indagini che riguardano quanti sono chiamati ad animare e a guidare il Paese e dai quali tutti attendono esemplarità, nel pubblico e nel privato".
Monsignor Bagnasco la pensa così ? Abbiamo bisogno di parole chiare e di esempi inattaccabili !

30 Gennaio 2011 11:45 Nome: sabato
Mons. Stucchi ha tenuto una serata elegante e sottile, nel tono, nei contenuti e nelle analisi.
Tutto molto condivisibile, tutto molto gratificante, tutto molto auspicabile, tutto, aggiungo io, molto, o quasi, introvabile.
Il bene comune, il bene della persona,la legge civile, la legge sociale, la politica, sono anche legge morale ? Tutto rimanda alla coscienza.
La politica senza un codice etico non regge la democrazia, non regge la legge morale, non regge le istituzioni, e la democrazia diviene un virtuosismo formale.
L'individualismo non porta alla democrazia. Bisogna favorire le buone relazioni, ci vuole passione vera, fatica sincera, per fare un buon politico.
La persona adatta a responsabilità amministrative si deve distinguere per il suo stile personale, il suo stile di vita,perchè nella casa comune, nel bene comune porta sè stesso, una vita privata dissociata dalla vita pubblica rompe lo spirito di servizio.
Il politico deve vivere in modo unitario le priorità ed i criteri del suo privato e del pubblico. Un esempio di vita armonico ed unitario.( questo potrebbe servire per la scelta del nuovo sindaco...! )
Al centro della politica la vita della persona,per un progetto di società più equa e condivisa.
La democrazia equivale ad un ordine di valori : priorità della vita della persona, la sussidiarietà,crescita di relazioni,priorità del lavoro,il bene comune.
La politica è un altissimo servizio ed un esercizio di carità.

La parola passa al pubblico ed i toni cambiano, da una visione che ha sollevato gli spiriti si passa a sfoghi sofferti di chi è frustrato dalla cronaca e dai comportamenti contemporanei ( per nulla toccati o sfiorati da Monsignore ) :
" ognuno si fa gli affari propri, dovete rimboccarvi le maniche anche voi ( i preti ) ! "
" è l'economia che decide i valori, che decide cosa è bene e cosa è male ? sono i ricchi che stabiliscono ciò ? "
" siamo di fronte ad un degrado e a comportamenti edonistici intollerabili "
" il politico cattolico non deve partecipare allo stato laico ? "
" il bene comune è e rimane un'utopia ?"
Causa l'ora tarda ed alcune divagazioni sul tema, le risposte di Mons. Stucchi non sono arrivate, se non in piccola parte, ma, devo dire, non è la prima volta che, messa davanti alla cruda realtà dei fatti, la Chiesa latita o, al peggio, copre !

28 Gennaio 2011 18:56 Nome: patty
La Parrocchia organizza queste serate utili ed interessanti, la Parrocchia si interroga su Politica e Valori, perfetto, è davanti agli occhi di tutti il degrado ed il disgusto per questa Politica italiana, contemporanea ed incombente, nonchè imbarazzante. Bene fa la Chiesa a riflettere sulla crisi di valori che ci affligge.
Ma ,a questo punto, io mi domando : la Chiesa ed i suoi portavoce, in nome di quale premura morale verso i suoi figli dichiara, per bocca di Monsignor Bagnasco , Presidente della CEI, che " bisogna interrogarsi per quale motivo è stato fatto un utilizzo di così ingenti quantità di intercettazioni telefoniche ? " ancora : " occorre riportare equità tra potere politico e quello giudiziario ".
Ma in nome di Dio ( e qui ci vuole ) come si giustifica un'interferenza di così grave peso nella questione " politica- magistratura" in un passaggio così delicato e doloroso per gli italiani ? Come è possibile che i curatori di anime diano un colpetto in aiuto ad un premier amorale,ipocrita,senza dignità !
Parliamo pure di politica e valori ma, ripeto, se l'esempio dei vertici ecclesiastici non è alto e incontaminato, che parliamo a fare ? dove va a finire la credibilità ?

29 Gennaio 2011 13:40 Nome: chierico
Siamo sempre lì, se la Chiesa interviene contro Silvio tutti d'accordo, se avanza questioni di altro tipo si ritorna alle inammissibili interferenze.


29 Gennaio 2011 14:22 Nome: laico
Eh no, non siamo pemre lì. Vergongati tu e tutti coloro che in nome proprio o della chiesa difendono atteggiamenti e azioni tanto deprecabili.
Il potere sopra ogni cosa? A questo punto siamo arrivati!


31 Gennaio 2011 13:22 Nome: chierico
E chi ha detto che difendo Silvio, la Chiesa fa bene a richiamarlo all'ordine ma il suo magistero va seguito anche quando si parla di aborto, eutanasia, bioetica e non solo quando fa comodo.

25 Gennaio 2011 23:05 Nome: cam
Certo che se nelle trasmissioni TV dedicate tipo: Porta a porta, ballarò, Anno zero ecc. si parlasse di più dei problemi veri della nostra Italia e non solo del premier, certamente sarebbe meglio, anche perchè sono convinto che tutta questa querelle non premia la sinistra, ma da come vanno le cose da molti anni chi ci guadagna e sempre lui, e allora smettiamola di polemizzare su cosa fa Berlusconi a casa sua, e preoccupiamoci come scalzarlo dalla sella con proposte politiche che convincano gli italiani, ma se l'opposizione nei dibattiti si riduce a contare quante volte il Berlusca fa all'amore e appoggia in modo forse eccessivo quella parte di magistratura che tende a far fuori il Premier non politicamente ma con il gossip, le speranze sono destinate sempre a diminuire. Bisogna cambiare rotta visto che di proposte dai vari politici d'opposizione mi pare ve ne siano proprio poche. Riflettete gente, riflettete.

[Messaggio del moderatore: michieletto-enzo]
23 Gennaio 2011 11:22 Nome: RICEVUTO PUBBLICATO
RICEVUTO E PUBBLICATO
Lori

L’atto finale dello scontro tra Gianfranco Fini e il premier ha un protagonista assoluto: Pierferdinando Casini. La Santa Sede ha bloccato sul nascere l’alleanza tra il leader centrista e i finiani. Il Cardinal Ruini ha convocato a pranzo, il presidente dell’Udc per dirgli di non sostenere in alcun modo Fini, considerato, per le sue posizioni sull’eutanasia, vicino a Pierluigi Bersani.

" L'Udc con almeno due ministeri e il sottosegretariato alla famiglia ". Questa è la proposta che Silvio Berlusconi illustra al pranzo all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede dove incontra il Cardinale Tarcisio Bertone. I due si erano già visti in Kazakhistan, ad Astana, in occasione del vertice dell’Ocse. In un incontro definito “casuale” avevano parlato di Casini. Il Cardinale vuole far riavvicinare l’Udc all’area di Governo. L’argomento era già stato affrontato da Gianni Letta durante una cena dal cardinale segretario di stato. E il leader centrista è stato ricevuto dal cardinale Angelo Bagnasco che, seppur defilato, ha vagliato la disponibilità di Casini.

Quanto sopra, trascritto da avvenimenti ormai trascorsi da settimane, si completa con l'esternazione di Bertone, nella quale la denuncia dei comportamenti imbarazzanti del premier finalmente si fa sentire, con misurata determinazione. Qual'è lo scopo che muove la Santa Sede ? Redimere una nazione o portare avanti il buon Casini ? sostenerlo ed accompagnarlo ad una scalata, ormai necessaria, per debellare l'immoralità all'apice del governo? Ci siamo meravigliati o no del ritardo di questa voce ecclesiastica ? Ci siamo meravigliati o no degli incontri amichevoli allo stesso desco degli alti prelati con l'esponente del bunga-bunga ?

Voglio commentare in questo modo : mi sta bene, ed auspico che la Chiesa insegni la moralità, l'onestà. ecc..., che indichi all'uomo la via per la crescita personale e sociale, che " tuoni " sui peccati dell'umanità, ma non mi aspetto assolutamente che intervenga nei giudizi sulla politica perchè i fatti e le azioni dei " boss " della Chiesa dimostrano quanto siano mossi da interessi terreni, strategici, di potere e non certo dal desiderio di redenzione dell'umanità. Diciamo che quando lo fanno non sono credibili. Si occupino della salute spirituale con la parola e con l'esempio, ( e qui ci sarebbero cose da dire... ) ed il risultato sarà naturalmente positivo e utile alla società tutta, perchè se il rinnovamento dell'uomo è autentico e guidato da maestri spirituali ispirati, il prodotto che ne consegue sarà certamente una comunità ricca di valori alti. Solo così interpreto l'impegno della Chiesa per una sana Politica.
Lori

[Messaggio del moderatore: michieletto-enzo]
23 Gennaio 2011 11:14 Nome: RICEVUTO PUBBLICATO
RICEVUTO PUBBLICATO
Olinto Manini

Nel giudicare o esaminare o riflettere o ragionare su ciò che fa la Chiesa, sono sempre condizionato dal fatto che ho ricevuto una educazione cattolica e che fino a circa vent' anni ho bazzicato in quell' ambiente. Un ambiente di cui riconosco il ruolo, l'importanza, la necessità che esista, ma che, dal quale , ora non mi aspetto nulla. Francamente poco mi importa ciò che questa istituzione dice perchè sono ormai distante dalle sue logiche e so che non mi posso aspettare di condividere sempre ne' il suo operato ne' i suoi insegnamenti. Posso essere contento, di un giudizio rigoroso, espresso sui comportamenti del Presidente del Consiglio, ma sono certo che tra non molto ci sarà qualche cosa d' altro su cui non saremo certo contenti. E' semplicemente così. Ci ricordiamo per esempio il " testamento biologico " le " coppie di fatto" ecc.
Questo è riferito al nostro " orticello " italiano, magari nel mondo è diverso...........
E' appassionante parlare ti tutto questo , e mi piacerebbe continuare, ma la chiudo qui....... io sono di qua e la Chiesa di là....per ora mi sembra giusto così........... serenamente. Olinto

21 Gennaio 2011 18:09 Nome: Mariuccio Bianchi 
Il ruolo della politica ed i riferimenti valoriali.

E' l'argomento del prossimo incontro dei sabati del sociale. Protagonista il Vicario Episcopale di Varese Mons. Luigi Stucchi. Confesso che mi aspetto molto dalla serata, anche perchè il momento particolare del nostro Paese sollecita più di una domanda.
So bene che non facile, in un incontro di tipo pastorale, evitare due estremi, per me entrambi negativi: una riaffermazione di alti principi da un lato, uno scivolamento sull'attualità pura e semplice dall'altro. Nel primo caso alla fine, per la troppa genericità si rischia di rimanere con un quid di amaro in bocca per un'attesa delusa; nel secondo caso si corre invece il rischio di dividersi, secondo le fazioni di appartenenza anche politica. In altri termini: ripetiamoci pure che la politica, o meglio gli uomini politici non possono non essere morali (sempre attenti ai confini tra il bene e il male); onesti (non corruttibili, nè corruttori); sobri (evitando nelle loro manifestazioni verbali e nelle apparizioni televisive di sembrare più membri di un canaio che esseri razionali e responsabili); concreti (attenti ai problemi reali dei cittadini); solidali (il potere deve essere un servizio verso tutti, in particolare verso i più deboli); giusti (impegnati a garantire a tutti i propri diritti, applicando e rispettando essi stessi la legge, senza porsi al di sopra o al di fuori, come i sovrani assoluti di qualche secolo fa); coerenti (ricordando l'evangelico non chi dice Signore, Signore, ma chi fa la volontà del Padre mio, consapevoli che l'esempio di integrità e probità meglio di tutti i discorsi e di tante chiacchiere).
Ecco, basta ripeterci tutto questo e altro, quasi un decalogo del buon politico o forse non dovremmo fare, in parte almeno, i conti con l'attualità italiana di questi anni con qualche amara considerazione o amaro interrogativo? Non stiamo in altre parole vivendo una situazione da "Basso Impero", come scrive qualcuno, riferendosi alla corruzione diffusa, al degrado morale di tanti, alla sfrenata ricerca di benessere individuale, all'importanza dedicata all'apparire, all'immagine anzichè all'essere, alla sostanza ? Caratteristiche negative che coinvolgono pienamente le classi dirigenti, e quindi i politici ed i governanti, che portano quindi responsabilità gravissime proprio da un punto di vista morale. Qualcuno, così dicendo, potrà pensare (io sono tra questi) o non pensare al premier ed ai suoi sodali. In ogni caso, se i valori sopra indicati ed altri sono condivisi, non possiamo non riconoscere come siano oggi in larga misura disattesi nella nostra società da molti di noi ed in particolare proprio da coloro cui dovrebbero stare a cuore, da coloro che dovrebbero essere d'esempio. E allora vorrei sentire levarsi alta un'indignazione decisa, un'indignazione forte da ciascuno di noi, ma anche e soprattutto da chi ci rappresenta nelle istituzioni, comprese finalmente anche quelle ecclesiastiche (vedasi il Card. Bertone che si associa al disagio ed al malessere espressi dal presidente Napolitano). E' giunto il tempo della virtù cardinale della fortezza, non solo della prudenza, cioè della fermezza e della chiarezza nella ricerca del bene e nella condanna decisa e senza mezze misure del male, senza pusillanimità, senza pigrizia, senza paura nei confronti dei potenti che sbagliano. Forse che Sant'Ambrogio, mosso da giusta indignazione, non ebbe a suo tempo il coraggio di condannare l'imperatore Teodosio per le vittime innocenti di Tessalonica, obbligandolo ad una pubblica espiazione? Ecco vorrei sentire più spesso la stessa voce o le stesse voci anche oggi.

[Messaggio del moderatore: michieletto-enzo]
16 Gennaio 2011 15:20 Nome: RICEVUTO PUBBLICATO
RICEVUTO PBBLICATO
Da: Nico
Inviato: domenica 16 gennaio 2011 15:13
A: Musichouse Edizioni
Oggetto: I SABATI DEL SOCIALE

Vi invio questo contributo per eventuale discussione.
Grazie
Nicoletta Montanini
Ieri sera ho ascoltato attentamente. Il responsabile della Caritas ambrosiana: un prete sbadilante che da almeno cinque anni vive a contatto con le situazioni difficili di gente normale che finisce in difficoltà per vari motivi. Ha descritto come il sentimento della solidarietà sta cambiando col tempo: anni fa c’erano tanti giovani che non avevano paura a farsi coinvolgere, ad incontrare e ascoltare le persone che aiutavi. Oggi quei giovani stanno invecchiando e quelli che dovrebbero dare un ricambio hanno il cellulare e sono convinti di fare solidarietà quando sono davanti alla televisione, mandano l’SMS e via, problema risolto.
Lui, don Davanzo, non ha elencato le miriadi di situazioni di cui la Caritas si occupa: padri separati che non hanno una casa dove vivere e incontrare i figli, ragazzi ex-tossicodipendenti che decidiono di dare a se stessi una seconda occasione, famiglie monoreddito che il reddito l'hanno perduto o dimezzato per la crisi, famiglie trasferite in albergo da anni perchè il terremoto ha tolto loro la casa, donne vittime di violenza famigliare, immigrati da aiutare nel labirinto burocratico della regolarizzazione, anziani a cui portare la spesa a casa, carcerati adulti e giovani, I minori in difficoltà che hanno bisogno alcuni di un semplice doposcuola, altri di una famiglia. E questo solo nei confini nazionali, poi ci sono anche le attività all’estero.
E per Malnate? Cosa potrebbe fare l’amministrazione per andare incontro a chi già si spende per queste situazioni? Ieri sera non ho voluto fare la provocatrice, ma forse sarebbe bastato che la passata amministrazione avesse concesso l’autorizzazione alla Fondazione Carlini della Novella per la ristrutturazione e la trasformazione in comunità familiare per persone disabili. Non voglio che si scateni la caccia al colpevole, ma si può ancora rimediare? Nel frattempo loro se ne sono andati a Inarzo. Senza clamore, senza articoli sulla stampa locale, con dignità come sempre si sono mossi sul territorio di Gurone. Vi inserisco un paragrafo del loro notiziario.

<< È ormai imminente lo spostamento di tutta La Novella (famiglie e ragazzi ospitati) presso Cascina Maì. Il trasloco si è reso necessario poiché lastruttura di Malnate doveva essere sottoposta a ristrutturazione. Piccolo cambiamento di programma: la ristrutturazione non si farà, il trasloco sì.
Il motivo del distacco è semplice: tempi burocratici biblici per approvazioni e realizzazione a Malnate che ci avrebbero costretti a realizzare una Casa di riposo invece che una Comunità familiare.
Ecco perché stiamo per dare il nostro addio a La Novella, la prima delle Comunità familiari
realizzate, il progetto pilota. Non senza un po’ di dispiacere, ma con un nuovo orizzonte di
sviluppo: tutte le risorse raccolte saranno convogliate sulla struttura di Inarzo per la realizzazione di un nuovo immobile affiancato a quello esistente all’interno del qualeabiteranno 18 diversamente abili e 4 nuclei familiari. Qui i tempi, ci hanno assicurato, saranno consistentemente più brevi.>>

Grazie per la pubblicazione

Nicoletta Montanini

16 Gennaio 2011 11:55 Nome: parteciperò
Può servire ? Un ripasso ci farebbe bene, soprattutto nel regno della Lega.

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
(in GU 7 dicembre 1947)
PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

16 Gennaio 2011 11:48 Nome: partecipando
Sollecitazione interessante di Don Roberto : la parrocchia, il volontariato che fa capo ad essa, dovrebbe farsi presente con scadenza fissa , alle amministrazioni , ad un tavolo comune per discutere, valutare, condividere, la situazione di disagio e di bisogno del territorio, per un'azione mirata e collaborativa di tutte le forze disponibili. Un appuntamento stabilito e regolare, costruttivo e serio,per ottenere risultati migliori.
Manini-" Se durante il mio mandato la Parrocchia si fosse fatta avanti ne sarei stato ben felice ! "
Il Parroco- " L'abbiamo fatto, l'abbiamo fatto..."
Manini, con docile sopportazione- " Si, si e allora diciamo che l'abbiamo fatto....!"
SUGGERIMENTO PER GLI ASPIRANTI POLITICI : inserire nel programma incontri amministrazione-parrocchia per misurazione disagio malnatese !

16 Gennaio 2011 11:36 Nome: partecipato
Ampollini ha picchiato un pugno sul tavolo del relatore che ha fatto saltare in aria tutti gli astanti. Lo scopo era di dimostrare la solidità che la solidarietà dovrebbe avere, cominciando dalle istituzioni e dalle regole che uno Stato serio dovrebbe preordinare. La potenza del pugno e della cultura dell' Ampollini sono veramente " di peso " !

16 Gennaio 2011 11:28 Nome: partecipai
Grande presenza di molti politici malnatesi, con la voglia di apprendere, di crescere, di capire le strategie e i suggerimenti per meglio amministrare in nome della solidarietà. Politici ed aspiranti politici, famiglie intere, spinti dalla consapevolezza dei propri limiti, aperti agli insegnamenti di Don Roberto, attenti e aperti alle valutazioni di chi vive direttamente le tragedie sociali come operatore della Caritas. Politici che hanno annuito alle sollecitazioni ad aderire agli articoli della costituzione, ad improntare l'amministrazione a scelte solidali preventive del disagio e della debolezza che colpisce i fratelli. Tanti politici di buona volontà che annuivano e condividevano i pensieri esposti dal relatore con vivacità e conoscenza della situazione.
SCHERZAVO......STAVANO LAVORANDO PER LA CAMPAGNA ELETTORALE...!
Una curiosità :
Croce e delizia ha illustrato la carta EQUOSOLIDALE della Coop come esempio di solidarietà pratica e rispettosa del disagio, bella marchetta !

16 Gennaio 2011 11:05 Nome: partecipante
Solidarietà non EMOZIONALE ma fondata su basi solide di regole e scelte politiche, basata su coinvolgimento diretto, fisico della persona che agisce sporcandosi le mani e non solo con un sms nella comodità casalinga e nella distanza dagli ultimi, così non si cambiano le cose. Fratellanza, vicinanza,attenzione.
Il volontariato è un binario importante e indispensabile nella soluzione dei problemi di solidarietà sociali ma, senza la politica, l'altro binario, l'intervento non è completo. L'amministrazione politica di qualunque realtà, grande o piccola, dovrebbe costruire una rete di aiuti, predisporre regole e disposizioni che prevengano i disagi in cui tanti nostri fratelli possono cadere, decisioni a monte, solide e ben definite, che derivano dalla conoscenza della società e delle realtà di sofferenza. Quindi un'attenzione alta verso gli emarginati, i poveri, i malati, gli immigrati, per conoscere il problema e per intervenire efficacemente con scelte politiche preventive del disagio. Volontariato e politica, un connubio indispensabile per migliorare la società in difficoltà. La solidarietà si fonda sull'articolo 2 e articolo 3 della nostra Costituzione. Questo per dimostrare le fondamenta solide su cui si devono basare gli stili amministrativi e da dove deve attingere gli spunti per legiferare l'alta politica del nostro paese.
Don Roberto Davanzo ha mandato tutti i politici, impegnati a costruire una rete solidale nel silenzio e nella fatica, direttamente in paradiso, perchè non c'è nulla di più faticoso e frustrante del lungo lavoro, meticoloso e paziente, nascosto e senza gratificazione diretta, di chi si occupa di prevenire i buchi sociali della sofferenza.
La Costituzione, la politica fedele agli articoli ispiratori delle leggi italiane,il cuore e gli atti materiali, personali, nel contatto col disagio dei fratelli, questa la ricetta.
Quale forza politica malnatese si identifica con tali principi ? Io riesco a pensare a quale forza politica non corrisponde a quanto detto sopra, è più facile messa così !
Questo è un mio commento, Don Davanzo è stato correttissimo e neutro in tutta la sua disquisizione.

14 Gennaio 2011 11:42 Nome: chicca
SOLIDARIETA' - "Il consiglio comunale di San Giuliano (toscana ) esprima con voto unanime solidarietà al presidente Sarkozy per la sua politica di espulsione verso gli zingheri". L'inquietante documento redatto dai conglieri Valerio Ciacchini e Marco Giardina della Lega Nord - Toscana in cui si accusano gli immigrati di reati quali "furti con scasso nelle abitazioni, scippi, rapimenti di bambini da avviare alla manovalanza della criminalità, sfruttamento e violenza verso i loro bambini, accattonaggio, furti nelle automobili, truffe"

Episodi di strisciante razzismo e xenofobia che sempre più spesso scandiscono la vita pubblica del territorio pisano. Una tendenza che, anche in CONCOMITANZA CON POLITICHE GOVERNATIVE tese a criminalizzare lo status di clandestinità, non sembra arrestarsi e che, anzi, si concretizza in azioni e prese di posizione che pongono alcune criticità.
Al limite dell'incredibile è il contenuto di una mozione presentata dal Gruppo Consiliare della Lega Nord-Toscana, nelle persone di Valerio Ciacchini e Marco Giardina, al Consiglio Comunale di San Giuliano nei mesi scorsi. In essa si chiede che il consiglio comunale di San Giuliano esprima con voto unanime solidarietà al presidente Sarkozy per la sua politica di espulsione verso gli "zingheri": ma più che il contenuto, sono le argomentazioni e il linguaggio al quale si ricorre che lasciano increduli. La parola " zingheri " viene più volte citata in disprezzo dell'etnìa a cui ci si riferisce. E questo in un documento ufficiale !
I SABATI DEL SOCIALE, se vogliono parlare di politica e solidarietà, non possono sorvolare sulla presenza leghista nel nostro territorio e sulla deleteria azione razzista diffusa ad opera della loro predicazione capillare. Ruolo della politica nell'ambito della solidarietà ? in previsione delle elezioni locali ?
per scegliere a ragion veduta ? sotto a chi tocca !

13 Gennaio 2011 18:29 Nome: Mariuccio Bianchi 
Trovo assai confortante che i "sabati del sociale", organizzati dalla Parrocchia di Malnate suscitino interesse anche tra i frequentatori di malnate.org. Non condivido le riserve di mvf e plaudo ad un'iniziativa che da anni è qualificante per l'intera Malnate. Ovviamente poi ciascuno di noi è in diritto di discuterne i contenuti, condividendoli o meno. Fondamentale inoltre non sono le diverse attese che ognuno di noi può avere nei confronti dei "sabati del sociale", ma il fatto che ci si attenda qualche parola "alta" , per ridare spessore ad una sfera dell'attività umana importante, come è appunto quella poltica, ma caduta assai in basso nella stima della gente e nella realtà dei fatti,a causa dei comportamenti dei politici stessi e della loro incapacità o indifferenza a volte di risolvere i problemi delle persone. In tal senso mi interessa assai poco parlare dell'imminente scadenza elettorale locale. Preferirei che tanto i relatori, quanto i partecipanti si sforzassero di riflettere su come dare alla politica un quid di moralità, di sobrietà, di concretezza, di coerenza. Ho scelto non a caso quattro termini, che mi sembrano cogliere efficacemente ciò che manca alla maggior parte dei nostri politici, e quindi a ciò che manca alla politica stessa.

14 Gennaio 2011 11:12 Nome: mvf
Siamo d'accordo : " non ci interessa parlare dell'imminente scadenza elettorale locale "
E' questo che rimprovero all'impostazione introduttiva della pubblicazione degli appuntamenti parrocchiali nei sabati che verranno.
I lavori serali daranno, spero, ottimi frutti per i partecipanti e la conseguenza diretta sarà una crescita personale sulle valutazioni e sulle scelte che ne deriveranno, nella vita di ciascuno. Perchè premettere, senza delicatezza, che dovremo eleggere sindaco e consiglieri e quindi i sabati del sociale torneranno utili ?
Espresso in modo elementare e chiaro, da parte mia, il messaggio che passa è nient'altro che questo, e la cosa non è " carina " !

13 Gennaio 2011 11:47 Nome: pubblico
I candidati sindaci stanno già studiando per far bella figura ai sabati del sociale e della politica ?
Sotto a chi tocca ! il primo sabato è già qui !

13 Gennaio 2011 11:29 Nome: Timido
Solidarietà, politica, valori, bioetica. C'è tanto di quel materiale da starci mesi e mesi sopra a riflettere. L'abbondanza dei preti relatori fa pensare ad un approccio illuminato dalla fede e dai principi-dogmi dalla Chiesa. Per una formazione ed informazione delle persone secondo l'etica e la fede. La politica ne trarrà giovamento, senza nemmeno dichiararne l'intenzione, se la crescita dei singoli sarà messa al servizio della comunità, e non solo quella cristiana !
Fino qui io ne avrei abbastanza e mi sentirei a mio agio nella collocazione dei contenuti e delle finalità proposte.
Indirizzare l'utilità degli incontri alle scelte politiche a cui ci avviciniamo, sottolineare che i lavori gioveranno alla scelta del sindaco e degli amministratori, facendo sospettare indirettamente un indirizzo per riconoscere la parte politica consona al pensiero dei relatori, inquadrando le serate come ausilio per delineare, sommessamente e mai direttamente, la parte politica più in sintonia con i contenuti dei Sabati del Sociale, inficia la sincerità e la valenza delle conferenze stesse. Felice se sarò smentito nel corso delle serate ! Pronto a ricredermi, se sarà il caso, a lavori terminati.

12 Gennaio 2011 09:51 Nome: mvf
I Sabati del Sociale sono una consuetudine ormai apprezzata e di valore. Ma c'è un " ma ".
Quante volte compare la parola " politica " nella pubblicazione dell'iniziativa ? C'è il rischio di compromissione dell'intento degli organizzatori ?
" Per scegliere il sindaco, il consiglio comunale" non è un modo scorretto di porre l'attenzione ai lavori sabatini ?
Tutto ciò che si fa ha valenza politica, alla fine, non si scappa, ma l'impostazione di queste serate, con la premessa allegata, non vizia la trasparenza del risultato ? Vedremo i vari esponenti dei partiti destreggiarsi per comparire, per convincere, per conquistarsi simpatie ?
Bioetica, famiglia, valori,solidarietà, non parlano da sè alle persone, nello sviluppo dei temi inerenti, senza la necessità di rimarcare così pesantemente " la politica " ? La politica che tenga conto di questi contenuti è decisamente un'alta politica, dovrebbe essere il risultato di una formazione culturale e sociale dei cittadini, i Sabati del Sociale daranno il loro utile contributo a ciò, ma sarebbe più elegante e corretto non metterci nessun cappello poichè se crescita sociale ci sarà, automaticamente le scelte saranno le migliori.
La sollecitazione iniziale a cura della Parrocchia non mi convince e mi disturba.
Sabati del Sociale per far crescere e portare le persone a scelte consapevoli, non portando l'attenzione dell'iniziativa alla scelta del nuovo sindaco, che sarà la conseguenza naturale del sentire cittadino nella misura della sua maturità.

11 Gennaio 2011 19:06 Nome: da Gurone
Ci sembrano veramente temi buoni e giusti quelli posti dai Sabati del sociale.
A questo riguardo vorremmo anticipare agli illustri Relatori delle semplici considerazioni o domande:
-quale riferimento di valore possono dare alti esponenti della politica che tengono famiglia essendo pluridivorziati,vivono o sono vissuti sempre sotto tetti separati,si accompagnano a giovani donne cui elargiscono doni e denari?
-quali riferimenti verso la Giustizia (terrena)possono dare se hanno un passato pieno di compromissioni con la Legge dell'Uomo, avendo fatto del dio-denaro l'apice della loro vita?
-quale solidarietà possono esprimere se hanno paura e tengono lontani gli altri,i diversi,discriminandoli per origine,cultura,colore della pelle?
-come possono lasciare nella sofferenza chi soffre di una malattia lunga e incurabile,che protrae la vita solo artificialmente?
Grazie anticipate delle Vostre riflessioni o risposte che cercheremo senz'altro di sentire direttamente.
Una giovane coppia di Gurone.

12 Gennaio 2011 17:17 Nome: dal basso
Visto che siamo in argomento ecco altre quattro domande.
Quale riferimento di valore possono dare alti esponenti della politica paladini (a parole) dei deboli e dei lavoratori che passano vacanze in località sciistiche alla o su yacht bevendo champagne?
Quali riferimenti verso la Giustizia (celeste) possono dare se sono atei considerano la religione l'oppio dei popoli?
Quale solidarietà possono dare se illudono i migranti con promesse non mantenibili?
Come possono parlare di veto alla pena di morte se sotengono e incoraggiano l'aborto?
Grazie a tutti quelli che rifletteranno su queste semplici questioni.


12 Gennaio 2011 18:36 Nome: Tommaso
1-Se lei misura i valori con la disponibilità economica mi spiace, la sua frustrazione andrebbe risolta in luoghi diversi da quelli del culto proprio per consentirle di non ridurli in questo modo

2-Gli atei - i laici non hanno alcuna pretesa di offrire riferimenti alla “giustizia celeste”

3-Chi illude i migranti con promesse non mantenibili sono quelli che li riducono in schiavitù, non coloro che lavorano per un programma di accoglienza e integrazione nazionale- europeo-mondiale

4-Per quanto riguarda la pena di morte che lei tanto barbaramente e senza vergogna vuole accumunare alla Legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, le lascio un veloce copia-incolla augurandomi possa trovare, prima o poi, il coraggio o la capacità di riflettere su quelle che sono TUTTALTRO che semplici questioni!
Tommaso

La bioetica cattolica ufficiale - contenuta nei documenti del magistero della Chiesa si muove all'interno del paradigma della sacralità e indisponibilità della vita, sostenendo che la persona umana, come non è la creatrice della vita, così non ne è la proprietaria. All'idea della sacralità e indisponibilità della vita si connettono la proibizione dell'aborto, l'illiceità del suicidio 'consapevole' ed il rifiuto dell'eutanasia. La bioetica cattolica sostiene che ciascun essere umano ha il diritto alla vita, intendendosi, con questa definizione, l'uomo dal momento del suo concepimento a quello della sua morte naturale.
Da un documento di bioetica laica pubblicato nel 1996 a firma di Flamigni, Massarenti, Mori e Petroni , denominato "Manifesto di bioetica laica".
Noi laici non osteggiamo la dimensione religiosa. La apprezziamo per quanto possa contribuire alla formazione di una coscienza etica diffusa. Quando sono in gioco scelte difficili, come quelle della bioetica, il problema per il laico non è quello di imporre una visione 'superiore', ma di garantire che gli individui possano decidere per proprio conto ponderando i valori talvolta tra loro confliggenti che quelle scelte coinvolgono, evitando di mettere a repentaglio le loro credenze e i loro valori. Sul tema si sono espressi anche altri studiosi, come ad esempio Giovanni Fornero, che in un suo lavoro cita William Frankena quando scrive: È dubbio che qualcuno abbia mai realmente creduto che “il semplice vivere” sia un bene degno di essere perseguito, nel senso di ritenere che la vita è un bene in sé, a prescindere da come è connotata.
Il documento si conclude con l'affermazione che: La visione laica si differenzia dalla parte preponderante delle visioni religiose in quanto non vuole imporsi a coloro che aderiscono a valori e visioni diverse. Là dove il contrasto è inevitabile, essa cerca di non trasformarlo in conflitto, cerca l'accordo 'locale', evitando le generalizzazioni. Ma l'accettazione del pluralismo non si identifica con il relativismo, come troppo spesso sostengono i critici. La libertà della ricerca, l'autonomia delle persone, l'equità, sono per i laici dei valori irrinunciabili. E sono valori sufficientemente forti da costituire la base di regole di comportamento che sono insieme giusti ed efficaci.
Per alcuni laici, pur nell'eterogeneità e pluralità di questa categoria di pensiero, si parla di embrione solo dopo un certo numero di divisioni cellulari successive alla formazione dello zigote o dal momento del suo impianto nella mucosa uterina (in altre parole non prima del 14º giorno circa)[e si parla altresì di piena dignità umana e di acquisto della capacità giuridica solo dal momento della nascita o comunque non prima del termine entro il quale è consentita l'interruzione volontaria della gravidanza.


12 Gennaio 2011 20:03 Nome: dla basso
Il mio intervento voleva solo portare a valutare le proprie pagliuzze prima di puntare il dito su quelle degli altri. Circa la visione laica della bioetica ci sono molte idee diverse ma mi sembra strano che un embrione nasca dal nulla dopo 14 giorni. Egli non esisterebbe senza quello che è avvenuto prima. Per quanto concerne la dignità di persona si riguardi il codice civile dove vengono tutelati gli interessi del nascituro. Buonacontinuazione.


13 Gennaio 2011 10:21 Nome: dall'alto
sig."dal basso", credo che lei si riferisca a quegli alti esponenti dela politica che sono i paperoni d'Italia e dicono che vogliono salvarla? Gli stessi che fanno le vacanze nelle loro ville sarde o alle bahamas in compagnia di giovani escort?Quelli che credono tanto nella Giustizia Celeste da sfuggire,con leggi e leggini,a quella Terrena?Quei politici che si accompagnano ad avvocati condannati per corruzione e sodali Marcelli invischiati in concorsi di mafia?Ancora quei politici che i migranti li fanno buttare a mare o,in alterenativa, li fanno mandare in comode case di accoglienza allestite da un esemplare democratico che terrorizza la Libia?

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